
Il terzo anno
Ecco, più nello specifico, cosa andremo a fare in questo terzo anno di Scuola!
RECITAZIONE
Sembra, quindi, che siamo arrivati al terzo anno. L'anno della maturità, del raccolto, della piena consapevolezza. Ma, siccome s'impara molto analizzando il proprio percorso, ecco un brevissimo riepilogo. Quel groviglio umano informe e affascinante degli inizi, alla fine del primo anno, è diventato un gruppo consapevole e cosciente che il Teatro altro non è se non un gioco di squadra molto creativo e, al tempo stesso, normalizzato da regole ben definite. Questa piccola famiglia poi, durante il secondo anno, ha focalizzato l'attenzione su colui che è il protagonista di ogni opera letteraria: il personaggio. Abbiamo visto come trattarlo e come tirare fuori delle qualità visive per interessare il nostro pubblico.
Però, pensandoci bene - anche con l'ausilio della nostra esperienza -, un'opera non può consistere nella sola messa in mostra del personaggio, perché questi, affinché possa avere gli occhi addosso, deve necessariamente essere inserito in un contesto narrativo; deve, insomma, essere supportato da una “storia”. Storia e personaggio vanno di pari passo. Un lavoro – sia esso drammaturgico, letterario, cinematografico – raggiungerà l'apice se queste due componenti correranno su due binari che si intersecano continuamente, e continuamente si supportano. Una storia non darà mai il massimo se i suoi personaggi non fanno vibrare le corde dell'anima, e viceversa.
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Quindi, per l'anno che verrà, il grande contenitore della narrazione sarà il nostro orizzonte, e le regole di un buon avvicendamento narrativo, la nostra lanterna nel mare in tempesta della creatività.
La fantasia. Impareremo a percorrere altre strade rispetto a quelle più battute. I nostri personaggi sprigioneranno tutto il loro fascino: li costruiremo strampalati, fuori dagli schemi, oppure così azzimati da risultare tremendamente imperfetti, abitudinari ma imprevedibili; in una parola: impressionanti. E, per far sì che possano esprimersi al meglio, li inseriremo in un “storia” dalle fondamenta solide, completa di strade e vicoli che si ricongiungeranno alla piazza da cui sono nati.
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Finalmente tenderemo la mano a quel bambino che in noi si è nascosto e che, forse, tornerà a farci visita.
OBIETTIVI
Obiettivo principale:
interpretazione consapevole del personaggio e del contesto narrativo.
Obiettivi correlati:
conoscenza dei meandri della fantasia;
ottima capacità di relazione sul palcoscenico;
individuazione del connubio personaggio-storia;
individuazione della struttura tripartitica di un testo drammaturgico.
ESPRESSIONE CORPOREA
Intraprendere un percorso duraturo – come nel caso dei nostri tre anni – ha dei grandi privilegi. La forza – come spesso ripetiamo – è principalmente nella fiducia che ogni componente del gruppo ripone nel compagno: è da lì che nascono sicurezza e curiosità che ci aiutano ad affrontare il palcoscenico con un atteggiamento sereno e uno sguardo sempre nuovo. Il privilegio maggiore, però, è dato dal fatto che, con un progetto a lungo termine, si riescano a metabolizzare meglio i concetti – le tecniche – che siamo venuti a conoscere e approfondire.
Insieme abbiamo lavorato e giocato con l'improvvisazione, utile per interpretare personaggi differenti, costruito altri personaggi partendo dalla postura e approfondito l'ascolto di ritmo e volume, applicandovi il ballo.
Quello che ci manca, adesso, è unire queste tre attività in un unico insieme, con e senza supporto musicale. Ciò che ci guiderà in questa nuova e bella ricerca sarà il teatro-danza!
Non è danza, e non arriveremo a conoscere questa disciplina sotto il piano professionale, ma ci aiuterà a capire che molto di ciò che già conosciamo può essere espresso anche in altro modo, e che il nostro corpo è capace di trasmettere molto più di quanto siamo abituati a fare.
L'emozione è ciò che cerchiamo, e il corpo ne è un immenso contenitore!
OBIETTIVI
Obiettivi principali:
acquisire un nuovo linguaggio comunicativo;
stabilire un nuovo rapporto fra voce e corpo.
Obiettivi correlati:
fiducia nel proprio corpo;
muoversi all'unisono con il gruppo di lavoro.
DIZIONE
Il corso di dizione del terzo anno prevede innanzitutto un bel ripasso di ciò che i partecipanti hanno appreso gli anni precedenti. Il riscaldamento vocale, poi, sarà parte integrante di ogni lezione in quanto l’intento è quello, per la prima parte dell’anno, di lavorare ancor di più sui concetti di “volume” e “tonalità”.
Questi ultimi due aspetti sono correlati all’utilizzo del diaframma (organo che ancora, per molti, rimane non utilizzato). È per questo motivo che si cercherà, insieme, di utilizzare il diaframma per “portare la voce” - espressione mutuata direttamente dal gergo teatrale.
Si passerà, poi, alla lettura di piccoli brani, con la possibilità di attingere da scene cinematografiche, da poter fare anche in coppia. Tali esercizi saranno utili per l’utilizzo delle regole della dizione ma anche, in contemporanea, per l’applicazione di tali regole all’interno di una piccola “situazione narrativa”.
Inoltre, un lavoro coordinato con gli altri insegnanti di corso, permetterà di lavorare sui testi forniti, rendendo completa l'interpretazione del personaggio.
Lo stesso dicasi per lo spettacolo finale. In prossimità, infatti, della messinscena, l’insegnante correggerà e rivedrà con gli alunni la pronuncia delle battute che essi avranno assegnate dal regista.
Una piccola nota a margine: l'insegnante specifica, come sempre, che, per un ottimo uso della dizione stessa, è necessario un notevole esercizio quotidiano.
OBIETTIVI
Obiettivi:
riconoscere autonomamente i propri difetti di pronuncia e correggerli;
riconoscere – dato un contesto – come utilizzare la propria voce;
individuazione e uso della respirazione diaframmatica.
CLOWNERIE
Durante il terzo anno andremo a interpretare delle vere e proprie scene di clownerie, cominciando a vivere la performance con gli occhi e la mentalità del clown, per cui tutto è sempre nuovo e sorprendente. Inoltre, impareremo che la scena ha bisogno di un ritmo e che in scena è importante il come e non il cosa.
Attraverseremo il concetto di comicità e tutte le tecniche per arrivare a raggiungere uno stato di grazia sul palcoscenico, creando un'empatia speciale con il pubblico. Lo vedremo con occhi nuovi: capiremo che non dovremo averne paura, ma che, anzi, è un nostro fidato complice.
OBIETTIVI
Obiettivi:
consapevolezza del ritmo scenico;
scoperta e trasformazione degli oggetti scenici;
consapevolezza della pretesa comica;
conoscenza della regola del 3 e della ripetizione comica;
gestione del climax;
capacità di mantenere una visione d'insieme.
COMBATTIMENTO SCENICO
Per il terzo anno avremo una grande novità riguardante il corso di combattimento scenico. Dopo un ripasso delle tecniche apprese gli anni precedenti, inseriremo la spada. Con l’utilizzo del fioretto di plastica da allenamento - che è la lama più leggera - cominceremo a capire come pirati e moschettieri del grande schermo si battano.
Il percorso inizierà con lo studio e la ricerca di scene, iniziati lo scorso anno. Le scene verranno analizzate e poi riadattate per creare un duello parlato.
OBIETTIVI
Obiettivi:
analisi del testo finalizzata al combattimento scenico;
creazione di una scena di combattimento sul testo;
introduzione alla spada;
norme di sicurezza e regole di ingaggio;
studio delle posture di guardia;
adattamento della scena per un duello armato.
Buon divertimento!
